Nonostante il periodo di grande tristezza economica, il divertimento in Italia è in auge. Infatti il business dei parchi giochi sta evidenziando una buona ripresa. Dopo un positivo 2014, il trend per l’anno corrente si configura ulteriormente positivo.
A parte Roma che ha visto l’apertura di tre parchi giochi in pochi anni, la qualità delle attrazioni è notevolmente migliorata grazie anche agli investimenti tutt’altro che modesti: basti pensare che solo per le nuove montagne russe, Gardaland ha speso 20 milioni di euro. Da segnalare in particolare è Leolandia, l’italianissimo parco vicino a Bergamo che – dopo il radicale lifting del 2008 costato 20 milioni di euro – ieri ha inaugurato il Mondo di Peppa Pig, con tanto di casa, auto di Papà Pig e giardino con pozzanghere vere nelle quali i bambini potranno saltare(con buona pace dei genitori, delle mamme soprattutto).

Ma il fatto più eclatante è che Leolandia vende il 40% dei biglietti on line rispetto al 5% degli altri parchi italiani ed al 15/20% dei concorrenti europei. Perché?
“Abbiamo introdotto il prezzo dinamico come fossero biglietti aerei, ispirandoci alla formula di un parco olandese.” ha spiegato Massimiliano Freddi, vice president strategic development di Leolandia.
” In sostanza, il prezzo cambia in base ai giorni, in base al comportamento di acquisto del cliente, da 13,50 fino a 33,50 euro. Una forbice molto ampia, ma il miglior prezzo è sempre e solo sul nostro sito. Non ci saranno offerte speciali, è molto trasparente. Compri oggi in largo anticipo con un biglietto a data fissa, ma non troverai mai, in seguito, offerte a prezzi più convenienti.”. Grinzeless, non fa una piega.
Ma il vero vantaggio competitivo del marketing aggressivo di Leolandia è l’iniziativa legata ad assorbire gli strali del meteo, croce(e delizia) dei parchi giochi: “I prezzi dinamici mitigano l’effetto maltempo. Poi, nel caso di pioggia per oltre tre ore, noi assicuriamo un altro ingresso gratuito entro 30 giorni. E siamo gli unici a farlo” precisa Freddi.

Ma, giochi a parte, parliamo di ricavi: Gardaland(gruppo inglese Merlin) presenta 100 milioni, Mirabilandia(degli spagnoli Parques Reunidos) 45 milioni, Leolandia “solo” 13 milioni ma con un incremento del 40% rispetto al 2013 ed un altrettanto consistente incremento del 25% di presenze(540 mila).
Anni fa un bambino di 9 anni mi disse che da grande voleva fare l’ingegnere di parchi divertimento perché per lui significava vivere in un altro mondo, molto divertente. A giudicare dai numeri, però, oltreché divertente è anche molto remunerativo. Altro che giochi…

Leolandia: il business dei parchi gioco è in ripresa. Ultima modifica: 2015-04-02T14:12:14+02:00 da Daniela Graziani