Fashion ed ecommerce.

Sembra essere un connubio ormai imprescindibile che si rafforza nel tempo.

Come abbiamo già visto nel blog della scorsa settimana sul caso Style.com, il settore è davvero interessante è pieno di opportunità ancora inesplorate.

Ce lo confermano i numeri di Netcomm – il consorzio del commercio elettronico italiano – che sono stati presentati in occasione della recente Milano Fashion Week.

Il primo dato di rilievo è che la moda online è in Italia la categoria più importante ed in Europa quella con un maggior incremento, dove il valore a livello mondiale è di 455 miliardi di Euro nel 2015.

E le previsioni preannunciano un trend per il 2016 in ulteriore crescita del 12%, attestando così il business del settore fashion ecommerce a quota 510 miliardi di euro.

E’ risaputo anche che acquistare online è una consuetudine sempre più diffusa in Italia, considerando che il numero di eshopper è raddoppiato in questi ultimi cinque anni: parliamo di 18,8 milioni a marzo 2016 in Italia.

Oltre al tasso di crescita annuo del 30%(scusate se è poco), in Italia il settore moda pesa il 5% del mercato retail.

Non solo. La moda è il primo settore per ricerca di informazioni online del buyer’s journey, il percorso Inbound Marketing, che il potenziale cliente intraprende prima di  maturare la decisione di acquisto.

Del resto, dei 19 milioni di utlizzatori di smartphone, il 72% è andato a cercare in negozio(offline) un prodotto che aveva già cercato e/o visto online.

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E le informazioni online, dove vengono reperite?

Anzitutto sui siti dei retailer(più del 40%), poi sul sito del produttore(35%) e successivamente sulla ricerca in rete(31%).

E’ dunque evidente che gli acquisti di prodotti fashion e luxury stanno diventando sempre più un’esperienza omnicanale.

Perché se è vero che le vendite online valgono il 6% rispetto al 26% di quelle offline, ovvero nei negozi  fisici, il 68% degli acquisti è influenzato da una prima esperienza online.

Dunque la soluzione è quella di creare una maggiore interazione tra online e offline.

Tutto questo è ben chiaro ai siti web di fashion ecommerce, che puntano su contenuti e strutture delle proprie vetrine virtuali per renderle sempre più appealing e capaci di intercettare i clienti, potenziali e non, sulla base delle regole dettate dalla User Experience.

Fashion ed ecommerce. Ultima modifica: 2016-10-04T12:21:18+02:00 da Daniela Graziani