Cinque anni fa Google se ne andò dalla Cina perché non voleva più subire il regime di controlli e censura governativa che (tutt’ora) vigono nell’ ex Celeste Impero. Ma di recente, forse perché business is business, il motore di ricerca si è riaffacciato su questo immenso mercato. Peccato che in termini di lacci e lacciuoli la situazione non sia molto cambiata. E’ cambiato di molto, invece, lo scenario competitivo che ha visto la concorrenza locale crescere e radicarsi nel mercato Cina.

Così per Google che vuole lanciare l’app store mobile Google Play, la Cina – dove peraltro primeggia con il sistema operativo Android – non è vicina perché adesso deve anche fronteggiare i concorrenti cinesi agguerriti. E ben capitalizzati, anche.
Si pensi solo a Baidu, il motore di ricerca leader in Cina. E’ una curiosa storia questa se si considera che Google, prima dell’ ingresso di Baidu, deteneva una quota di mercato del 36%. Il terzo trimestre 2015, invece, vede Baidu con l’81% del totale mercato rispetto al ben più modesto 10% del motore di ricerca americano.
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ediamo meglio chi è il grande competitore di Google in Cina, Baidu Browser (precedentemente, conosciuto come Baidu Spark Browser), il principale motore di ricerca in lingua cinese.
Anzitutto la sua navigazione web si basa su Chromium, lo stesso che muove Google Chrome. Design attraente, skin modificabili, buona integrazione con Facebook e feature per scaricare video hanno fatto il resto. Sta di fatto che, stando a quanto sostiene Netmarketshare.com , Baidu a Febbraio 2015, con una quota del 26,7% era il secondo motore di ricerca al mondo, preceduta da Google-Global con una share del 58,44%.
Baidu ha anche un’enciclopedia online (Baidu Baike) e forum di discussione con ricerche basate su parole chiave. Come dire: i cinesi, famosi per essere eccellenti copiatori, a quanto pare sono bravi a riprodurre persino motori di ricerca.
E che Baidu abbia fatto da subito sul serio lo si capisce pensando che già nel Dicembre 2007 è stata la prima compagnia cinese ad essere inclusa nell’indice Nasdaq-100.

A questo punto Google che opportunità può avere in Cina, stante la situazione così “ristretta”?
Gli addetti ai lavori sostengono che del catalogo Google in Cina, l’offerta che ha maggiori probabilità di successo è Google Play, grazie alla situazione del mercato Android che si presenta frammentato e con standard diversi. Solo così il colosso americano, introducendo standard uniformi e servizi migliori, può pensare di riuscire ad accrescere il proprio business.

Google, la Cina non è vicina. Ultima modifica: 2015-12-15T10:22:17+01:00 da Daniela Graziani