“E’ la reputazione una veste effimera e convenzionale, guadagnata spesso senza merito e perduta senza colpa”. Così sentenziava Shakespeare già nel sedicesimo secolo.
Oggi, nell’era di internet e social, la reputazione online è più che mai un valore da gestire accuratamente.

Ho detto gestire, perché più che avere una buona reputazione, oggi è importante seguire ogni dettaglio che appare sul web per preservarla. Basti pensare che per reperire informazioni su qualcuno di nostro interesse, immediatamente ci catapultiamo su Google o social network e nel tempo di un click veniamo a conoscenza di vita, morte e miracoli.

La nostra immagine online può essere messa a rischio quando i risultati dei motori di ricerca non sono propriamente inerenti le esperienze lavorative ma riguardano situazioni personali o anomale, documentate da video e foto (magari sconvenienti) che sono i primi contenuti ad attirare l’attenzione e anche i primi proposti dal motore di ricerca che possono riverberarsi, per esempio, nella ricerca di un lavoro.
E considerando che – secondo i risultati dell’indagine Adecco 2013 – il 77% dei responsabili HR ha cercato il nome di un candidato attraverso un motore di ricerca e l’88% utilizza almeno un canale online nel proprio lavoro di selezione, avere una buona reputazione online è davvero di fondamentale importanza.
Ecco che il personal branding ovvero la promozione di se stessi, del proprio skill e professionalità – esattamente come se la persona fosse un marchio – diventa, come dicevo, una gestione della reputazione online. Con un’ accurata costruzione del personal branding possiamo divenire più visibili e riconoscibili. E ben reputati agli occhi di chi ci cerca sul web.

Inutile dire che la rete rappresenta il mezzo indispensabile del personal branding e l’immagine online è il nostro primo biglietto da visita per creare e mantenere la propria reputazione online, o digital reputation. E ciò che appare sulla prima pagina di risultati orienta immediatamente opinioni e giudizi.

Ma quali sono gli errori che potrebbero compromettere la propria reputazione online?
Ecco un sintetico decalogo consigliato dagli addetti ai lavori per evitare passi falsi:

  1. Prima di pubblicare video di situazioni imbarazzanti (scherzi e goliardate vari) si deve tenere bene a mente che diventeranno di pubblico dominio. Fondamentale: non firmarli con nome e cognome.
  2. È consigliabile usare immagini del proprio profilo non troppo scollacciate. La nostra vetrina social verrà monitorata da vari personaggi: compagni di scuola, head hunters, datori di lavoro, persino dall’anima gemella.
  3. Verificare le impostazioni di privacy dei propri account sui social network. Prima di postare è indispensabile verificare chi è listato tra i propri contatti (esempio: solo amici, o anche colleghi, capo ufficio, professori) e se le cartelle sono private o pubbliche.
  4. Particolare prudenza va sempre osservata nell’invio di proprie foto a persone appena conosciute: non si sai mai a chi potrebbero essere a loro volta inviate.
  5. Attenzione ai tag: essere taggati rende pubbliche le foto che magari uno non desidera far circolare sulla rete.
  6. Sempre in tema di foto (ricordate: un’immagine vale più di mille parole!), prima di farsi fotografare in locali pubblici in situazioni imbarazzanti bisogna considerare che quasi sicuramente le foto saranno pubblicate sul sito e sulle pagine social del locale e condivise chissà quante volte.
  7. Rischio geolocalizzazione (tag luoghi, check in, ecc.) sempre presente, soprattutto quando si postano foto o messaggi se non si vuol far sapere dove ci si trova.
  8. Il contatto Facebook è ormai alla stregua del numero di telefono personale: meglio fornirlo con oculatezza.
  9. Non postare mai le date di partenza e rientro: anche i ladri monitorano il web, come avvisa anche la forza pubblica.
  10. Particolare attenzione va sempre usata nel postare immagini di minori sui social network.

P.S. Naturalmente per mantenere una buona reputazione online, sarebbe corretto avere prima una buona reputazione, anche offline!

Reputazione online: decalogo di errori da evitare. Ultima modifica: 2016-01-28T09:15:38+01:00 da Daniela Graziani