Per molti, Musei e tecnologia sono due mondi opposti se si vuole intendere per comunicazione; due approcci alla realtà che provengono da epoche distanti, che parlano lingue diverse, con tempi e modi di fruizione differenti.

Nonostante la combinazione Musei e tecnologia aiuti a garantire sempre più nuove soluzioni di fruizione sulle opere d’arte, attraverso strumenti come audioguide, didascalie viedo, totem e quant’altro, c’è sempre qualcuno che si oppone e che considera questo nuovo consumo come qualcosa di negativo secondo cui l’innovazione ci allontani dalle opere, dalla storia e dal bello.

Per i curatori museali, queste nuove tecnologie non solo non sono dannose, ma rappresentano un’eccellente opportunità per valorizzare l’arte in tutte le sue forme e per rafforzare la sua comunicazione.

Tempo addietro parlammo di come alcune aziende, come ad esempio il Google Cultural Institute, sono dedite ad implementare sempre di più la tecnologia all’arte e cercare di far scoprire nuovi modi per far vivere esperienze uniche agli utenti promuovendo la cultura, rendendola disponibile a chiunque.

 

Musei e tecnologia: le nuove avanguardie e tipi di fruizione

 

Ma ora vediamo alcuni esempi di come i Musei e la tecnologia formino un interessante connubio:

#1 Galleria dell’Accademia di Venezia

Samsung, leader mondiale nella tecnologia digitale, e la Fondazione Venetian Heritage hanno collaborato per dotare le Gallerie dell’Accademia di tecnologie più innovative che consentano ai visitatori, che da ogni parte del mondo giungono nell’importante museo veneziano, di scoprirne i tesori, di capire meglio la storia del luogo, degli artisti e dei dipinti.

Le numerose opere presenti nelle tre sale della nuova Galleria, fra cui capolavori di Gentile Bellini, Veronese, Tintoretto, Canaletto e Tiepolo,  possono essere ammirate sia “normalmente” oppure in maniera “immersiva” grazie a una serie di innesti hi-tech.

Nello specifico, Samsung ha corredato le tre sale del Museo veneziano con monitor touch-screen con contenuti multimediali e allestendo anche una “smart classroom”, una classe digitale permanente, equipaggiata con 2 lavagne interattive di ultima generazione.

 

#2 Reggia di Caserta

Il mese scorso, la Reggia di Caserta è stata considerata “il primo museo statale più Social d’Italia”, capendo da subito che la nuova frontiera della comunicazione era prevalentemente quella delle reti sociali.

Più volte abbiamo parlato di quanto sia importante essere attivi sul web e quanto, essere presenti sui Social, aiuti ad incrementare visibilità e l’interazione con gli user.

Il Novembre scorso, la Reggia di Caserta ha lanciato un’iniziativa più immersiva; i visitatori, hanno avuto a disposizione un’app gratuita A caccia di tesori da scaricare, ed acquistando il biglietto d’ingresso, hanno avuto la possibilità di partecipare ad un vero e proprio gioco sia per singolo partecipante che a gruppi di cacciatori di tutte le età.

 

 

#3 Museo Santa Giulia di Brescia

Il Museo Santa Giulia di Brescia ha annunciato una collaborazione con Epson che darà modo a tutti i visitatori di indossare un paio di smart glass (occhiali a realtà aumentata) per immergersi nell’età romana e vedere le ricostruzioni degli edifici (georeferenziati e ambientati) in sovrapposizione al mondo reale.

 

Il percorso di modernizzazione dei Musei e tecnologia sarà sempre più in crescita portando grandi miglioramenti ed opportunità sia per chi visita sia per chi gestisce il patrimonio artistico.

 

 

 

 

Musei e tecnologia: le nuove avanguardie. Ultima modifica: 2016-12-19T15:00:00+01:00 da Francesca Wurzburger